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17 dicembre 2014 3 17 /12 /dicembre /2014 21:38

BACERO' LE TUE ALI

Mi fermo nel volo del mattino,
freno nel tuo cielo distratto,
sulla tua scia di vita, viaggio,
m'appoggio con un motivo,
forse sento d'essere un senso,
una nota che dia una rumore alla tua e alla mia anima,
un battito d'ali, per non frenare più sull'asfalto
e andare lenti con una dolce storia di un'intesa,
un intenso purificare le ali alle anime.
Io e te, un vero spicco,
una sincera partenza in due, dopo immense piogge,
sommersi di tempeste annerite,
di passati nelle ombre dell'ostilità,
di chi, da tempo, tatua domande ancora nei ricordi
e tu, come la luna,
osi, ti mostri nel bagliore indelebile in me,
doni luce riflessa, che io perplesso,
incerto possa credere in te, donna mia, nell'amore.
Tu che giaci stesa su di me,
nel volo più bello,
insieme, rinati nel brivido d'un cobalto,
perduto nei deserti del cuore,
donna mia, da qui rinasco,
grazie a te schivo le ferite e dimentico il dolore,
restando accanto a te,
che sei rinata nelle mie braccia fiduciose,
perdendo l'invano e il debole
e, senza sforzo, prendi quota nei nostri sogni verso le stelle,
desiderando ogni giorno il sole sulla nostra storia d'amore.
Io amo, t'amo, ti amo e farò l'impossibile
per cancellare le ruggini sulle soglie del tuo passato,
ti filtrerò la più dolce delle luci,
illuminerò la nostra strada tra notti e giorni,
tingerò il coraggio sul tuo viso,
consolerò le tue incertezze con carezze,
stenderò le mie ali pulite nel cielo,
con le mie gocce d'onesto sudore,
lavorerò per te questa partenza senza arrivo,
risveglieremo i nostri bagagli dispersi d'amor,
ci alzeremo ogni mattino come spunta
e s'alza un petalo fiorito
e bacerò, sempre e per sempre,
il tuo dolce sorriso, amore

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28 novembre 2014 5 28 /11 /novembre /2014 10:31

La prevalsa è un diritto di vita.

Un anima avvolta stanotte
è il cielo,sospeso si affanna
per la corsa inutile d'un battito di mondo,
che cade sempre di più
nelle sue pretese
su presupposte stupidi
ragioni di guerre,volute
e affrontate dall'audace 
idiozia reale impazzita dell'uomo.
Sprovveduto sotto le sue scie
che bruciano sempre di più 
un fumo nero di coscienza,
Come l'anima d'un cinguettio
urla il suo ultimo volo bussa 
e chiedendo un nido di pace,
mentre nell'aria i colpi 
di cannone colpiscono 
di paure,c'è morte tra le fantasie di un bambino,
che sente sterminare 
la luce nel buio,tacendo la sua vita
dolce nel volo nero e piegato
del tempo crocifisso da tempo
dall'uomo col suo misero inappagato
desiderare, un'altra materia o paradiso,
uccidendo perdendo
l'anima di un suo prossimo
figlio del mondo,quel bambino
inginocchio sulla bora d'onde,
trema coi denti e le mani ferite
nel tocco di penosità, che vive
e non necessità, alla prevalsa 
del suo diritto naturale d'un prossimo domani,
costruito sotto un cielo di vita semplice e migliore.

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27 novembre 2014 4 27 /11 /novembre /2014 16:45

Corre l'assenza di dolore.

Dov'è che corro, io sto male,
tu vai via da quel passo d'anima
nostra tanto rara e sospetti il mio cuore,
sui pensieri, persi alla deriva, 
vedo la mia solitudine, cadendo
e non so chi saprà riscaldare quel freddo 
al di la dell'orizzonte di quel che vorrei, 
ma che non c'è ed esiste,
tu non senti, 
non sai l'amor che verso sul petto,
versa dolore,
ore d'odio, 
le inutili attese d'ore troncate,
che passano e nessuna porta con sé 
un po' del tuo tempo e passione, 
delle tue abili braccia,
ampie ed aperte, 
lì pronte nel cogliermi nell'abbraccio 
di te che voglio, 
che adesso ho perso,
ma che amo in questo stesso giorno 
pensieroso, nero, 
violento nel vento grigio e furioso,
di questa nuvola d'attesa, 
sperata dentro, nell'anima della mia vita,
che ama e vive contemporaneamente 
l'onda sofferta nel vedere il sole,
nel morir, che muoia io per te unico 
mio ammirevole uomo solenne,
sol per te, mio amato re,
nel vento perdo e getto me.

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27 novembre 2014 4 27 /11 /novembre /2014 02:12

Lì sul crepaccio si dissangua
il mio dolore e corro,
contro l'audace vento del dissapore,
more le tue dolcezze perdute,
aghi le tue carezze rinate,
sull'estremità dipinta nell'immagine d'un'altra pelle, 
corta si posa sul viso la mia lacrima nera,
scende s'appresta e corrompere sa di follia.
Tu eri la vita mia,
or sei il funerale scontroso di questa amata gelosia,
morbosa tra pensieri, ora sei morta scorticata come nel ricordo di quelle  dannate unghia acclamate,dalla fonte della nostra amata perversità, 
riposta adesso nel misero cuscino di un retroscena, ti guardo nella notte da un sipario di polvere e mordendo la rabbia sbattuta di tavole marce su un palco bruciato nel ricordo notturno, si notturna sei e ti vorrei adesso,tu che nevichi gelo e manchi più di allora,perchè m'appari e splendi sulle soglie delle voglie mie fredde e dolci adulanti ed eleganti, ma perdute di piacere, nel toccar che odo e udire ne sento irrompere la tua mancanza viva ancora in me, sul tuo indemoniante sospiro azzardato,sull'eco mio morente della tua bocca inebriante cader genuflesso nelle onde della mia scialuppa di vita or angosciata da questa lacrima amara di malinconia.

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26 novembre 2014 3 26 /11 /novembre /2014 09:41

" O' malè passàt o presentè, chello nun è maje assentè, a' vità remotà o' attuàl è quellà,ch passà e poi col tiemp 'ncuoll te rimanè. "
(S.C)

Salvatore Ciaramella.

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26 novembre 2014 3 26 /11 /novembre /2014 09:40

La stella dei perchè.

Ella era. Poi nacque e fu tempesta nella sventurata
notte che domandò cos'è l'amor alla stella dei perchè.
Spinta dal vento nello strascico chinato delle nebbie fitte e lenta,
nello scialle del suo manto bianco di preghiere, pose le sue domande,
chissà codesto egregio signor amor come è. 
Ed una stella puntata nella mente del cuore, dal abito abbindolante e allunga un perchè, esterna il flusso dell'anima nell'eco di spoglie di fiori e sa cogliere l'eterno d'un corpo in un'altro corpo, che allieta sulle labbra nel cader nella quietudine, d'un'eden,sa risorgere col sole l'egregio amor se lo curi ed aspetti al mattino dal cielo nel raggio di un grembo, nelle tinta di albe del dipinto d'un bacio di vita sa stellarti anche la luna,nel temperarti vera da un perchè, ti sa donar la vita e anch'esso in una notte sveste una lacrima per donartela a te mia piccola dolce e amata donna, dalla stella di un perchè,adesso ami e sei vera.

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21 novembre 2014 5 21 /11 /novembre /2014 10:37
Tutto nasce dalla forza di vita,se ascolti il senso naturale della sua luce.

Tutto nasce dalla forza di vita,se ascolti il senso naturale della sua luce.

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21 novembre 2014 5 21 /11 /novembre /2014 10:21

Tocchi di voce.

Filtra e slitto, l'ascesa di apparsa corsa e tu con gli occhi nel ciglio di raggi,
bella come il cinguettar d'un passero felice d'albe, t'aggrappi nell'ossa d'un evaso amor morente per l'anima incolta di dolore,ed io coperto nell'irrigare spinato di viso terreno dalla frusta di tremore, so rabbrividire di gioia te,che mi raccogli coi tocchi di voce
Si raccogli nel buio una lacrima dei miei occhi,che sorridono per te amata mia, il sonno dorme e tu un sogno vivo che tocco nelle vere labbra d'amore, m'abbandono nella notte nel amato tuo cantore e, steppe ruderi i solitari pensieri, io possiedo solo il tuo,nell'eco denso e liscio che sboccia lento nel mio come un fiore , chi sei io so, sei l'amor germe del mio selvaggio disboscato fiore, 
cos'è quel viso scosso nell'immagine del mio tempo schizzinoso ed acuto come betulle senza la guida del tuo vento , io semino per le facce di figure di abituanti malanni, e tu aspetta ,no si serena non andar via pazienta,viso di donna mia,
io lo dico sol con te , questo io, ma con te sento nell'anima tocco e tu parli ai miei occhi, li tocchi ed il toccare è solidale all'universo, nel dono più miracolato
non e se mai negato nell'esser d'un viso e ne sguardo e tu regina mia piangi l'immune, un'unico peccato molto buio e dolente e nel dolore s'acceca sul cuore l'alberata e germogliata incantevole tua bellezza. 
Mentre spiovo con un sorridere di sole che correre ad ammirare l'ascendere della tua voce sull'impatto di privilegio d'amor che tu mi doni, 
mia amata incarnata pura donna mia.
S.C.

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21 novembre 2014 5 21 /11 /novembre /2014 10:18

La faccia colma dell'aspro.

Slacci di paure,
sono fatte di vento le mie ali, 
nelle vele della notte ondeggio e giro il cuscino 
e non c'è onda che si appoggi e svegli
le foci del cuscino.
Son pochi i sensi nel soffio 
di un soffiar coraggio al timore d'un pensiero,
ne sono sprovvista,
non ho un fiume di parole 
e non ho la riva di una rima 
che trabocchi una frase nel vaso 
che m'aspetti per un fiore
con negli occhi un tetto desto di sole,
ma rendo ancora, 
sono e coll'umore desolata ormai molto coatta, 
ma si è vita, 
colorato anche di polvere un pò prima di dormire,
ti guarda e guida nel lungo l'intonacare d'agonie,
poi sbalzi in un colpo senz'avviso con gli occhi fragili di tosse,
mentre nel buio s'accende la viscida domanda 
che cerca di caderti addosso domattina da vera, 
poi ti chiede e t'osserva col travagliare dei sogni 
e lì si ferma, avvisa e vede il tuo viso intrigarsi ,
lì ti svende e ti peggiora 
vendendoti il pane di vita duro, 
come le prime parole, di suono armonico,
in voce opaca, nel chiarire poca morbidezza di toste delicate pazzie.
Lì, una donna che ama, 
è fine se è vedova nel cuore, 
lo è anche di stanze,
ma che è pur sempre famiglia 
ed è misera d'odio,
ma col cuore rosso di una timida e dolce guancia tinta di mamma, 
lei che rende alla vita,
vivendo e non si priva l'anima d'amore, 
per la colma faccia dell'aspra gente 
e della sua violata sentinella di vergogna.

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20 novembre 2014 4 20 /11 /novembre /2014 10:10

Se è bene corre.

Da che cosa parte il bene,
da un sorriso, si, ma che sia certo, 
da un cuore, 
ma che abbia mani poste dalla sua anima.
Il bene parte, corre oppure cammina, 
magari vola sulla tela del cielo 
e dipinge tutto il nero con amore. 
Cos'è il bene? 
L'estratta forma vivente, 
corporea in una carezza donata dell'anima, 
collocato al gesto sfrecciante del cuore.
Il bene ti scalda nelle fredde maree di malinconia, 
con le calde e colorate braccia di poesia, 
il bene è un declamo e ne ha di voce,
in un'eco di continuità, di giorni miseri ed affabili nel tempo. Nel bene tutto è fermo sullo sguardo 
che traccia l'emozione nella vita vera, 
nella sua intensità cospicua e non comune, 
ma profonda, in un baratro zeppo 
e colmo di continuo ad ogni attimo
che è fatto e costruito col sole 
da chi dona luce col bene.

 

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