9 settembre 2014
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- All'altare sole.
L'andar nel vento,
l'afflitta anima mia all'altare,
sole dei deserti,
ella s'insabbiò nel sostegno di un pilastro giorno,
donando, perse tanto,
nel vivo dell'intento, impose al passo,
donna, smossa dalla paura d'affrontar la via vita.
Ed ella ebbe solo un trafitto spinoso dolore,
in un sé d'incerto pensiero vivo, ancor vero,
mentre l'anima sbilenca, ondeggiava sul monte sprovveduto,
col rammarico tarso s'impiombava nei vecchi tarsi di pelle,
allora niente era cosi tanto caro
nella stanza di un duro re di sudore,
or vedo occhi di fior dal gioir sorriso,
nell'aspettar e vivere,
perdere e perdere altri altari di primavere,
or tenero il mare della notte,
senza un mezzo trucco d'orizzonte,
ammiro le lune tra le onde
e bramo l'incanto della sorta luce,
posta nella sosta al vento
e dentro l'anima,
sento forte l'abbraccio di mio sole.
Parlare sento, sei tu, disse
e sei tutto per me,
quello che sei, quello vero
e qui la mia luce d'anima rivoglio,
mentre mi attingeva le pareti,
all'occhiato spunto d'un sorriso,
colto nel forte risveglio,
dipingeva coi colori il baratro
sepolto dal di dentro,
eliminando i muschi dei sé,
mentre fioriva sul muro disperato,
all'invocar d'una radice di coraggio,
la prima vera umile rosa, amata sposa.
All'altare sole.
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