30 novembre 2015
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Stanotte a quale
sogno appartengo,
non lo so, non immagino
nemmeno, forse io potrei
essere un desiderio e
magari il tuo, quel sogno
che hai gettato e che ora stringi,
col rimpianto nelle braccia,
l'attorcigli nella notte,
dal cuscino dentro al cuore,
per me, per questa nostra vita
che affoga in una lacrima
così bastarda, dura e sciolta,
versata e rinchiusa, colma,
scivola la vita e racchiude
ancora tutto di noi,
sullo sfogo del pianto,
ci ha piantato la vita nel dolore,
da un vento d'eterno che ci divide.
Dormi amore, che è così amaro sognare.