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17 maggio 2014 6 17 /05 /maggio /2014 18:59
                      Introduzione

Nel giorno

sono zoppo,

si attraggono poco i miei passi.

Di notte mi tingo, sguscio dal baratro

ed esce il mio sguardo,

che esplora il silenzo, padrone di vita.

Nel profondo d'un arpeggio di bui su una chiave virtuale.

Come chiave intendo, la chiave di violino, quando si inizia uno spartito musicale e così che apreggio dai bui una posa scritta, virtuale. Si, infatti, per me, il buio arpeggia, suona una musica di parole, nel suono dell'immaginario si aprono fonti sconfinanti, di cui mi perdo, in un silenzio ed invento, aspiro, racconto, o non so cosa altra cosa tu potresti leggere e capire del mio scrivere, ma credimi, il buio è un silenzio soave che suona, ti descrive un pò dell' esser tuo, sia rozzo, goffo, pazzo, astratto, ma è bello sentirsi vivo e descrivere un pò di questa vitaccia nel buio della notte. Suonarla negli arpeggi bui, scrivi parole, le vorresti suonare, cantare, poi sorridi nel buio, perchè adesso solo ti accorgi e le arpeggi in tante storie che inventi.

Suoni luci di parole.

Suoni luci di parole.

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