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2 novembre 2014 7 02 /11 /novembre /2014 12:58

La vita è strana,
sembra una mano amica data con vigore,
una stretta tesa con cuore,
una carezza dura, che vuole un fiore e,
non è pena, va avanti e ascolta,
poi, dietro corre e poi, chissà, come si muore,
ma sento le sue mani piene
e la sua voce non parla,
è muta per le troppe spine
conficcate in un marmo riciclato
e scolpito di seconda mano,
la vita recita e ti da' la parte,
è come un galantuomo,
che oggi passeggia sulla carrozza del mattino
e se c'è il sole s'affaccia,
se piove rimane lì fermo, freddo,
con dentro l'appassire del canto del giorno,
come il viso d'un fior chiuso in una stanza,
lì sente, ricorda l'applauso muto
d'un palcoscenico ormai vuoto,
poi si cala il suo sipario,
senza neanche una finestra di sole
e pensa, mentre s'affaccia
sulle affacciate d'un ricco passato,
si svolta sul porto
ed ancora una vecchia lacrima,
ormai piovosa che riposa e giace,
nella sua voce da re,
con una dolce onda, s'accompagna,
mentre batte da lontano e
dice:

comm è amarò chistu mar mettè 'ncuoll na' malinconià.

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